Archivio mensile:marzo 2014

Cerco lavoro sui social media

Emergi e fai dire al tuo futuro capo:"Scelgo lei!"

Emergi e fai dire al tuo futuro capo:”Scelgo lei!”

Cercare lavoro può diventare un’esperienza stressante, soprattutto quando non porta i frutti sperati. Ti costringe a lunghe sessioni in giro su siti che sembrano offrire lavoro o con il naso immerso in giornali dedicati. Il tutto da soli. Situazione talmente controversa che rischia di portarti a fare domanda come dog sitter, mentre eri partita con il voler fare la segretaria di direzione… e con un curriculum di tutto rispetto.
Ma hai dimenticato di avere degli alleati utilissimi: i social media.

Basta con i commenti ai post con i gattini, la condivisione delle mascalzonate del politico di turno e la richiesta ad amici e parenti di giocare online a Candy Crash. Non far dire a tua nonna che sui “social cosi” ci si perde solo tempo.

Fai sapere a tutti che sei alla ricerca di lavoro. Di quel lavoro. Proprio quello lì. Se scrivi: “Aiuto, cerco lavoro… sto mese sono nei guai” tirerai sù un po’ di like, qualche retweet e qualcuno ti risponderà: “Pure io.” Ma non otterrai nulla.

Se scrivi invece: “Vista la mia esperienza come segretaria di direzione, sono alla ricerca di un lavoro che mi permetta di dimostrare quanto sia precisa nella gestione agenda e con forte senso pratico nell’organizzazione di viaggi e meeting. La mia esperienza all’estero presso xxx mi rende sicura nell’uso fluente di inglese e spagnolo, scritti e parlati.”

Non basta che si sappia che cerchi lavoro e che lo sappiano tutti. Contestualizzando la propria esperienza e che cosa si desidera per il futuro, si aiutano anche le persone che ti leggono a capire in che modo possano aiutarti.

Chiarisci bene nella tua testa che tipo di lavoro vuoi fare, e quanto tempo gli puoi/vuoi dedicare: part time? Full time? Telelavoro?
Questa informazione ti permette di scremare molto le eventuali offerte. Inutile candidarsi per un lavoro che non potresti comunque accettare. Perdi tempo e ne fai perdere a chi ti esaminerebbe.

Una volta che hai ben chiare in mente le caratteristiche del lavoro dei tuoi sogni, fai un elenco delle aziende in cui vorresti andare e inizia a seguirle su Twitter o Facebook. Comincia a conoscerle e intervieni con intelligenza se hai qualcosa da dire, dimostrando di conoscere la materia di cui si argomenta. Niente esagerazioni, e tanto meno bugie. La rete non perdona e in pochi click verresti smascherata.

Su LInkedin puoi aumentare la rete di conoscenze relative al tuo settore lavorativo e puoi promuovere collegamenti che ti permettano di raggiungere i leader del settore in cui vorresti lavorare. Strappando loro, magari, un appuntamento per un colloquio informativo.

Se riuscirai ad ottenere il tanto desiderato appuntamento, arriverai (puntuale, ovvio) in un posto che non ti sarà del tutto estraneo e potrai fare domande mirate e magari evitare di arrivare vestita di verde se sui social è risaputo che il responsabile delle risorse umane odia quel colore!

Semaforo verde per Wister

semaforo verde per Wister

Il semaforo verde segnala eventi in cui almeno il 40% dei relatori è donna.

Venerdì 14 marzo ero presente, come co-founder di Networkmamas, al learning meeting organizzato da Wister presso il Campus Luigi Einaudi di Torino. Tema: “Opportunità, trappole e seduzioni della rete“.

Dopo aver letto il mio nome sulla locandina dell’evento (temo sempre di arrivare nel posto e nel momento sbagliato), ho individuato, tra il pubblico, una aspirante mamas conosciuta in videochat e, tra i relatori, Flavia Marzano, che avevo avuto modo di conoscere l’anno scorso durante il Torino Digital Festival.
Mi sono tranquillizzata, per poi sentirmi completamente a mio agio, quando sono finalmente riuscita a scaricare, seppur lentamente, le mie slide di presentazione sul pc collegato al proiettore.

Ho aspettato il mio turno, completamente affascinata dalla figura di Flavia Marzano, esperta di comunità virtuali e gestione di contenuti e docente di Tecnologie per l’amministrazione digitale all’Università La Sapienza di Roma. Oltre a tutte quelle cose lì è anche la Presidente di Stati Generali dell’Innovazione e ideatrice della rete Wister. Ed è pure simpatica.

Wister è l’acronimo creato da Marzano per: Women for Intelligent and Smart TERritories. Si tratta di una rete formata da donne, nata per caso dall’esigenza di Flavia di gestire una mailing list formata dalle sue amiche di sempre. Quelle reali, che vedi, tocchi e con le quali ti confronti. Questa lista è cresciuta con le amiche delle amiche e così via fino ad essere presentata ufficialmente nel maggio 2013 a Forum PA.

Obiettivo della rete Wister è informare, proporre, segnalare notizie ed eventi riferiti alle tematiche di genere, con particolare riguardo alle nuove tecnologie.
Composta da più di 400 donne tra le quali ci sono imprenditrici, programmatrici, sociologhe, insegnanti, avvocate, giornaliste ecc… questa rete diffonde cultura e offre occasioni di formazione gratuita rivolta alle donne incuriosite dalle potenzialità del web, tramite i learning meeting chiamati D2D (da donna a donna).

Tra le battaglie di Wister c’è quella contro il gender digital divide (distanza tra donne e tecnologia) per il quale l’Italia figura al 71 posto, dopo l’Uganda e prima dei paesi arabi. Persiste la mentalità secondo cui è naturale che un uomo “smanetti” con computer e cellulari, mentre una donna sceglie il colore delle cover.  Niente di più falso anche se dai 35 anni in su comincia a sentirsi un certo divario che aumenta in modo esponenziale, raggiungendo il massimo tra i sessantenni.

Wister, sempre in prima linea riguardo la ricerca della parità e l’equilibrio delle quote di genere, ha varato un sistema tramite cui gli utenti possono segnalare conferenze ed eventi catalogandoli secondo i colori di un semaforo:
MOC- Man only Conference (semaforo rosso) è il nome che viene dato a quegli eventi in cui a parlare sono soltanto uomini o dove la presenza femminile è inferiore al 10%

WOC- Women Open Conference (semaforo giallo) è il nome che viene dato a quegli eventi in cui c’è una presenza femminile, seppur non adeguata, inferiore al 20%

EOC- Equal Opportunity Conference (semaforo verde) è il nome che viene dato a quegli eventi in cui la presenza femminile, raggiunge almeno il 40%

Se sei interessata alla rete Wister, puoi associarti scoprendo tante opportunità e conoscendo tante donne in gamba!

6 cose per cui una mamma lavoratrice dice “Grazie!”*

Anche le mamme meritano dei ringraziamenti

Anche le mamme meritano dei ringraziamenti

I ringraziamenti delle madri lavoratrici vanno ai propri bambini, agli insegnanti, ai vicini di casa, alla baby-sitter e alle molte altre persone che rendono la nostra vita gestibile. Ma a volte le madri che lavorano dicono grazie semplicemente per essere in grado di lavorare fuori casa, mentre crescono i propri figli.

Questo non vuol dire che le madri che lavorano sono meglio delle mamme che stanno a casa. Ogni genitore ha la prerogativa di scegliere il percorso che è meglio per la sua famiglia, e il diritto di prendere questa decisione senza essere giudicato. Le mamme casalinghe meritano il nostro rispetto e ammirazione per la difficile scelta e per i sacrifici che fanno.

Come per le madri che lavorano, anche noi siamo scese a compromessi accettando meno tempo con la nostra famiglia in cambio di una carriera. Ma concentriamoci sul positivo. Qui ci sono 6 buoni motivi per scrollarsi di dosso il senso di colpa e per essere grata se sei una madre che lavora.

Le madri che lavorano hanno del tempo per sé
Le mamme casalinghe, soprattutto di neonati e bambini piccoli, raramente si godono un momento di pace. Possono anche non essere in grado di andare in bagno da sole.

Le madri lavoratrici hanno il tempo lontano dalla loro famiglia, per pensare in un posto tranquillo, concentrandosi su qualcosa di diverso dal rullo di tamburi implacabile dei bisogni dei bambini. Anche le madri che lavorano in posti di lavoro a contatto con i clienti pensano che le richieste dei propri bambini siano le più implacabili.
Ogni madre che lavora, che si è goduta una tazza di caffè in pace al lavoro sa di cosa sto parlando. Una pausa pranzo trascorsa sbrigando commissioni o tagliandosi i capelli può ancora essere una pausa dalla portata dei bambini.

Le madri che lavorano si godono l’interazione con gli adulti
Noi tutti amiamo i nostri bambini. Ci piace parlare di loro e delle loro manie con altre mamme. Ma è bello avere una pausa dal mondo dei bambini, anche se questo significa parlare di rapporti scaduti, proiezioni di vendita e le prossime presentazioni.
Ancora meglio è la possibilità di chiacchierare con i colleghi di politica, sport, attualità o l’ultimo film campione d’incassi. Formazione, orari scolastici e vasino possono farvi impazzire se non avete altri argomenti di conversazione.

(Questo non vuol dire che le mamme casalinghe non siano in grado di discutere di argomenti di spessore, solo che quando si interagisce con altri adulti in una zona franca senza figli, tutto questo è un risultato naturale)

Il lavoro ti dà una identità al di fuori di “Mamma”
Essere madre è il nostro lavoro più importante. Ma può essere schiacciante, se è la nostra sola occupazione. Madri che lavorano arrivano ad avere un’identità distinta dall’ essere “mamma”.

Dopo tutto, essere genitori è un’attività piena di azioni che devono essere ripetute più volte al giorno. Vesti il bambino, i suoi vestiti sono sporchi, bisogna lavarli. Prepara da mangiare al bambino, lava i piatti e poi lui ha di nuovo fame. Può sembrare un circolo senza fine.

Al lavoro ci possono essere un sacco di compiti ripetitivi. Ma hai anche progetti con un inizio e una fine, qualcosa a cui si può puntare con orgoglio e dire: “L’ho fatto io!” È possibile utilizzare il cervello per le sfide al di là di usarlo per capire il programma della lavatrice.

Nota questi risultati e segnateli in modo da ricordare a te stessa (e al tuo capo) che sul lavoro sei una collaboratore di talento.

Le madri che lavorano guadagnano
Questo non significa essere avidi o animati solo dal pensiero di portare a casa la propria paga mensile. Quel denaro permette l’acquisto di cibo e abiti per voi e per la vostra famiglia, e aiuta a fornire loro sicurezza finanziaria in futuro. Piaccia o no, la nostra società si basa sul denaro e lo vede come prova di realizzazione. Se si effettua la scelta di rinunciare a quella busta paga, si sta mettendo la vostra famiglia di fronte al rischio di instabilità finanziaria in futuro.

Fiduciosi, siamo tutti mettendo un po’ di soldi in un fondo di risparmio-college e un fondo pensione. Serviranno ad aiutare i nostri figli a ricevere l’educazione migliore e a sostenere i genitori anziani.

Per molte madri che lavorano, la busta paga permette di soddisfare alcuni “extra”, tipo una cena fuori, belle vacanze o attività extrascolastiche per i bambini. E anche quelle che vivono il più amorevole e felice dei matrimoni, riconoscono che guadagnare soldi le mette in condizione di parità con i propri mariti e le protegge nel caso in cui il matrimonio finisca.

Le madri lavoratrici danno l’esempio
Come madre di figlie, sono pienamente consapevole che le mie scelte di vita saranno il loro primo modello quando si avventureranno nel mondo. Potranno scegliere in modo diverso, ma il loro punto di confronto saranno le decisioni che ho preso io per la mia carriera e famiglia.
Così, mentre spero che capiscano che la famiglia è la mia priorità assoluta, mi piace anche che mi vedano avere una vita professionale che è gratificante e importante. È salutare per i bambini non essere l’unico centro della vita della loro mamma – questo porterebbe troppa pressione. Hanno bisogno di spazio per fare errori e imparare da loro, senza la mamma sempre nelle vicinanze.

Lo stesso vale per le mamme di ragazzi. Se i ragazzi crescono rispettando le donne come uguali contribuenti nel mondo del lavoro, è grazie al fatto di aver sempre visto la propria mamma ricoprire quel ruolo.

I nostri bambini imparano ad essere indipendenti
Qualcuno di recente mi ha chiesto perché i bambini che vanno all’ asilo nido sono così sicuri e aperti. Anche se non credo che la risposta sia universalmente vera, penso che dipenda proprio dal fatto di essere all’asilo: aiuta i bambini a sviluppare l’indipendenza e la fiducia. Ogni giorno si separano dalle loro mamme e papà, e le cose vanno a posto. È bello vedere i bambini sviluppare relazioni amorose con chi si prende cura di loro, imparando cose diverse da quelle che avrebbero imparato dai propri genitori. L’esposizione a molteplici prospettive – sia gli operatori sanitari e gli altri bambini – rende i bambini più resistenti e in grado di interagire con una serie di persone mentre crescono. Questa è una ricetta per il successo nella vita.

*articolo originale scritto in inglese da  per About.com – Working Moms. Tradotto per gli utenti di Networkmamas da Cristina Interliggi.

Lezioni di imprenditoria da una cinquenne *

Ogni buona idea può diventare un successo

Ogni buona idea può diventare un successo

Mamma, ho appena avuto l’idea migliore!

Questa era mia figlia di 5 anni mentre correva eccitata da me a condividere la sua idea geniale. Eravamo da quattro ore a immersi a lavorare al nostro stand, durante la più grande fiera nuziale del Nord della California, dove si presentano le più rinomate location di nozze e alla quale partecipiamo come impresa familiare.
Mia figlia aveva già fatto subito amicizia con i venditori che circondano la fiera. Era riuscita anche a farsi una scorta di caramelle che stavano dando ai loro tavoli. Era piuttosto eccitata da quel risultato e stava pensando a come impiegare il resto della giornata.

Finché si avvicinò con la sua brillante idea.

Ha deciso, per festeggiare le spose, che avrebbe realizzato a mano dei fiori da vendere ai visitatori presso il nostro stand. Raccolse in fretta il materiale che le serviva e si infilò sotto il tavolo presso il nostro stand. Quando le spose si avvicinavano non avevano idea che letteralmente 4 pollici davanti ai loro piedi il ronzio di uno spirito imprenditoriale fosse al lavoro.

Con i suoi primi fiori fatti saltò fuori da sotto il tavolo e creò un posto per esporli con un cartello che diceva “fiori in vendita 0.25cents”.
Si alzò con orgoglio dietro le sue creazioni, sorridente e pronta per il suo primo cliente. Non ci volle molto. Vendette i suoi primi 4 fiori in meno di 5 minuti.
Lei mi guardò con un grande sorriso sul suo volto. Il sorriso che qualcuno ha quando è soddisfatto: “Mamma, ho venduto i miei fiori e mi hanno dato soldi veri!

Eccolo. L’ho visto nei suoi occhi. Quel barlume di spirito imprenditoriale.
La sensazione di forza che viene quando ci si accorge di avere la possibilità di creare la propria ricchezza. La sensazione di non dover fare affidamento su qualcun altro per raggiungerla. Non avevo mai provato quella sensazione, prima dei miei 35 anni.

È stato in quel momento che ho sentito dentro di me che come famiglia avevamo fatto la scelta giusta nel fare il grande salto imprenditoriale. Ci sono stati molti alti e bassi lungo il percorso. Tuttavia, se sono riuscita a far capire a mia figlia che ha tutte le potenzialità per crearsi la vita e il lavoro che ama, allora so che ne è valsa la pena.

Mentre guardavo mia figlia di 5 anni, quel giorno ho ripensato ai 5 tratti più importanti che possiamo sperimentare nel nostro viaggio verso una vita da imprenditori di successo.

    1. Coraggio
      La definizione di audace comprende coraggioso, impavido e ardimentoso. Mentre guardavo mia figlia al tavolo, sorridente, in piedi dietro ai suoi fiori, ho visto sul suo viso tutto questo. Sono rimasta senza parole. Quando, mia figlia era improvvisamente sbocciata e si era trasformata in questa bambina coraggiosa e forte? Mi sono venute le lacrime agli occhi.
      Non aveva idea se sarebbe riuscita a vendere anche un solo fiore, ma lei era disposta a provare e a tenere duro. Non ha lasciato che la paura di fallire la trattenesse dal portare avanti la sua idea.
      Per attingere a questa audacia, è fondamentale il modo in cui ci poniamo verso il nostro cammino imprenditoriale. Se non ci proveremo mai, non faremo mail il salto.
      Se rimaniamo  bloccati dietro le nostre paure e le preoccupazioni del “Chissà se…” Non proveremo mai. Essere forti è essenziale se vogliamo affrontare le nostre paure e fare in ogni caso quello che vogliamo.
    2. Ottimismo
      Mia figlia è un ottimista. Lei di solito si aspetta il miglior risultato possibile. In quel giorno allo stand ho visto che non c’era mai un dubbio o una perplessità nella sua mente. Stava facendo quello che voleva fare e sentiva che stava per avere successo.
      Questo ottimismo è ciò che ha permesso di mettere tutta sé stessa in quello che stava facendo e non tirarsi indietro. Le ha permesso di non sentirsi sconfitta quando c’è stato un calo nelle sue vendite. L’ottimismo è la linfa vitale di un imprenditore di successo.
      Quando manteniamo una mentalità positiva e prevediamo successo troveremo l’unità e l’impegno per inseguire i nostri sogni. Perché mettere lo sforzo in qualcosa, se ci aspettiamo esiti negativi?
      L’ottimismo è ciò che ci permette di risalire in sella dal punto di vista imprenditoriale se cadiamo lungo la strada. È il carburante dello spirito imprenditoriale.
    3. Passione
      Mia figlia ha messo il 100% della sua passione nel realizzare quei fiori. Ama disegnare e tagliare così ha unito queste due gioie nella creazione di un prodotto che le spose amano. I fiori.
      Questa passione è ciò che le ha dato l’energia per andare di nuovo sotto il tavolo e lavorare sodo per realizzare altri fiori quando li aveva finiti tutti.
      La passione è un ingrediente essenziale nell’attività che abbiamo scelto di intraprendere. È la forza trainante dietro ciò che ci spinge a saltare fuori dal letto tutti i giorni e fare quello che dobbiamo. Soprattutto ci porta un profondo senso di appagamento e gioia nel lavoro quotidiano.
    4. Generosità
      Mia figlia ha uno spirito generoso. Quel giorno ha fatto i fiori e li ha regalati alle persone che le avevano dato le caramelle. Era il suo modo di restituire la cortesia. Che cosa è successo quando ha fatto questo?
      Ha ricevuto più generosità. I proprietari del tavolo accanto al nostro si avvicinarono e le diedero tutte le caramelle in serbo per la giornata.
      Altri si avvicinarono e le diedero $ 1 per essere aiutati a fare volantinaggio.Gli imprenditori di successo sanno quanto possa essere veritiero il concetto secolare secondo cui si ottiene in cambio ciò che si dà. Il loro obiettivo primario è quello di fornire il miglior servizio possibile per i propri clienti, in cambio di denaro. Come risultato, guadagnano fiducia. I clienti sono naturalmente attirati a voler fare affari con loro. Non abbiate paura di essere generosi nel vostro business e nella vostra vita.
    5. Tenacia
      Quel giorno, mia figlia rannicchiata sotto al tavolo intenta a realizzare i suoi fiori, era determinata a raggiungere l’obiettivo stabilito dalla sua piccola mente di 5 anni. Voleva sviluppare la sua attività di vendita fiori e stava facendo di tutto per farlo!
      Non c’è nulla come la tenacia di una cinquenne, quando mette gli occhi su qualcosa.
      Se le vendite dei suoi fiori andavano a rilento (in una mente di 5 anni, ciò significa 30 secondi intercorsi tra vendite!) lei non si è ritenuta sconfitta. Invece ha chiesto: “Mamma, cosa devo fare perché i miei fiori si vendano meglio?”
      Abbiamo parlato di idee da provare e lei le ha applicate fino a quando ha funzionato qualcosa di nuovo.
      Questa è la chiave per il successo finale di un imprenditore.Spesso è la differenza tra coloro che riescono nel proprio business e quelli che non ce la fanno. Non importa cosa succede, trovano un modo per superare le sfide e per andare avanti. Sono quelli che non si arrendono mai ai propri sogni.Guardare mia figlia quel giorno, mi ha ricordato che tutti noi abbiamo queste qualità intrinseche e capacità dentro di noi.
      A volte perdiamo solo il contatto con loro lungo la strada, mentre cerchiamo di sopravvivere alla giungla fatta di lavoro, famiglia e di tutte le altre responsabilità quotidiane.Se vi trovate a chiedervi se avete la stoffa per essere un imprenditore, prendete un momento per fermarvi e riflettete su queste qualità. Le dimostrate già nella vostra vita? Sarete sorpresi di notare quanto già siano presenti quotidianamente, come nel ruolo di mamma, nel lavoro che fate e nella vostra vita. Vi renderete conto di avere quello che serve per essere un imprenditore di successo, dovete solo iniziare a vederlo e a crederci!

Come vivi queste qualità nella tua vita quotidiana? Mi piacerebbe leggerlo nei commenti qui sotto.

*articolo originale scritto in inglese da Karen Steele per The Passion Shift. Tradotto per gli utenti di Networkmamas da Cristina Interliggi.